“Nothing at All”: Stacy B e la delicatezza del vuoto


Con Nothing at All, Stacy B firma una ballad pop che si muove tra malinconia e desiderio di rinascita. È il racconto intimo di una fine che lascia sospesi, quel momento in cui si fa i conti con ciò che resta: un silenzio che pesa, ricordi che affiorano senza il bisogno di essere chiamati.

La scrittura è limpida, diretta, quasi diaristica, e riesce a restituire una fragilità autentica senza mai scivolare nel melodramma. Il sound è elegante, ricco di sfumature soul che abbracciano la voce calda e piena dell’artista, mentre gli arrangiamenti — sobri ma curati — costruiscono un’atmosfera sospesa, perfetta per accompagnare l’ascoltatore in un viaggio emotivo sottopelle.

Nothing at All è una piccola confessione a cielo aperto, una canzone che parla piano ma colpisce forte, lasciando addosso la sensazione dolceamara delle cose che finiscono e che, in qualche modo, continuano a bruciare.

Ci spieghi un po’ com’è nata la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica è nata grazie a mia mamma. Lei ha sempre cantato e da quando ero piccolissima ascoltavo tutto quello che metteva in casa. È stato naturale per me iniziare a cantare: è come se fosse sempre stata parte della mia vita.

Qual è il tuo primo ricordo legato alla musica?
Uno dei primi ricordi è proprio mia mamma che canta e io che provo a seguirla. Ricordo anche che da bambina, appena partiva una canzone, iniziavo subito a cantare. Era un istinto, non qualcosa che facevo perché me lo dicevano.

La tua definizione di musica.
Per me la musica è un modo di sentire. È una cosa che ti entra dentro e ti permette di esprimerti quando le parole normali non bastano. È il mio modo di vivere, di liberarmi, di essere me stessa. Canto sempre, ascolto musica sempre… senza la musica mi sentirei persa. È il mio modo di esprimere le emozioni più profonde.

Quali sono i cantanti che hanno maggiormente influenzato il tuo percorso artistico? 
Sicuramente gli artisti pop e pop-soul che ascolto di più: Bruno Mars, James Arthur, Olivia Rodrigo, Adele, Tate McRae, Ed Sheeran. Mi ispirano tanto perché riescono a trasmettere un’emozione forte solo con la voce, ed è quello che cerco di fare anch’io.

Con chi ti piacerebbe collaborare o duettare?
Mi piacerebbe tantissimo collaborare con Bruno Mars. Amo il suo modo di interpretare le emozioni. Anche Olivia Rodrigo sarebbe un sogno, per il modo in cui scrive.

Parliamo del tuo ultimo singolo: come è nata l’idea per questo brano?
“Nothing At All” è nato dopo una rottura che per me è stata importante. In quel periodo stavo scrivendo molto e avevo bisogno di mettere in musica quello che sentivo. È uno dei brani che mi rappresentano di più di quel momento.

Qualche novità che vuoi condividere, in anteprima, con i nostri lettori?
Sì! Sto lavorando ad altri due singoli che usciranno a breve. Saranno diversi da “Nothing At All”, ma sempre molto emotivi e legati al mio stile.
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