I Fattore Rurale sparano la loro verità: arriva “Revolver”


Con Revolver, i Fattore Rurale aprono il nuovo capitolo discografico mettendo subito in chiaro il tono: cupo, consapevole, urgente. L’immagine del “Revolver alla tempia” non è un espediente drammatico, ma la traduzione sonora della pressione quotidiana, dell’idea che ogni scelta abbia un peso e che ogni gesto possa ritornare all’infinito.

Il brano vibra di un’energia circolare, costruita su chitarre che si avvitano e una ritmica che sembra inseguire se stessa, evocando la spirale dell’Eterno Ritorno di Nietzsche. Revolver è una canzone che non consola, ma provoca: chiede se siamo davvero pronti a rivivere tutto ancora, e ancora, e ancora. Un singolo che apre scenari e lascia intuire un album capace di interrogare senza sosta, con la crudezza tipica dei Fattore Rurale.

Ci spiegate un po’ com’è nata la vostra passione per la musica?
Parlavo proprio l’altro giorno con mio caro amico di questo argomento, sai che io non me lo ricordo... È nella mia vita da sempre.

Qual è il vostro primo ricordo legato alla musica?
Ero piccolissimo, mio papà mi ha preso in braccio perché volevo vedere cosa c’era sulle mensole dentro al garage. Mi ricordo come se fosse ieri una musicassetta impolverata de I teppisti dei sogni.

La vostra definizione di musica.
La musica per me non ha una definizione, ma è in continua trasformazione. Può essere un coltello e un bacio sulla fronte.

Quali sono i cantanti che hanno maggiormente influenzato il vostro percorso artistico?
Ascoltiamo talmente tanta musica e tanta musica di ogni tipo che non saprei risponderti. Posso dirti che gli scrittori come Lansdale, Twain e Delillo, hanno influenzato enormemente la mia visione della vita e quindi forse anche il mio modo di scrivere.

Con chi vi piacerebbe collaborare o duettare?
Dal 2018 rispondo a questa domanda con Kylie Minogue.

Parliamo del vostro ultimo singolo: come è nata l’idea per questo brano?
La vita non è come ce la fanno vedere, ma è un Revolver alla tempia. In questa canzone vogliamo riprendere la filosofia di Friedrich Nietzsche, secondo cui l’universo e tutti i suoi eventi si ripetono ciclicamente e per sempre nello stesso modo, senza alcun cambiamento, progresso o diversificazione. Questa concezione del tempo ciclico si contrappone a quella lineare e ha profonde implicazioni esistenziali mettendo l’uomo, di fronte all'idea di dover rivivere la propria vita all'infinito.

Qualche novità che volete condividere, in anteprima, con i nostri lettori?
Nessuno spoiler . Il domani è una conseguenza, quindi esiste solo il qui e ora.


Tags

#buttons=(Accetta!) #days=(20)

Questo sito utilizza i cookie di google per migliorare la tua esperienza di navigazione, rilevare e contrastare eventuali abusi ... " Per saperne di più
Accept !