"Datemi un funky": Luca Ghioldi racconta il suo nuovo singolo


Luca Ghioldi ci racconta la genesi del suo nuovo singolo “Datemi un funky”, nato durante una passeggiata sul lungo lago di Arona. La passione per la musica lo accompagna fin dall'infanzia, ma è durante la scuola superiore che decide di dedicarsi seriamente alla musica. Il brano anticipa il suo primo album, “Il Signor Nessuno”, in uscita tra settembre e ottobre, un concept sull’identità. Ghioldi è anche pronto a sperimentare nuove collaborazioni, con artisti come Niccolò Fabi e Jacob Collier.

Ci spieghi un po’ com’è nata la tua passione per la musica?
La passione per la musica è nata sicuramente quando frequentavo le scuole elementari...il mio ricordo più vivido è quando i miei genitori venivano a prendermi il sabato a scuola e in macchina o a casa si ascoltavano sempre dischi di artisti che poi sono entrati nel mio background musicale, in primis su tutti Nothing like the sun di Sting.
Da lì ho sempre ascoltato tanta musica e in terza elementare fingevo di suonare la chitarra saltando sul divano con la racchetta da tennis di mio padre, mentre ascoltavo Bryan Adams e Bon Jovi.
Alla fine ci sono arrivato a farlo (ma ho dovuto aspettare la terza superiore, dove in autogestione sono rimasto affascinato da alcuni compagni che suonavano e tutti li ascoltavano con ammirazione)!

Qual è il tuo primo ricordo legato alla musica?
Oltre ai ricordi citati nella risposta precedente, direi quello legato al mio primo disco. Nonostante io collezioni CD, il mio primo disco fu un vinile che mi regalò un collega di mio  padre nei primi anni delle elementari: ero a casa con la febbre alta e mi ricordo che mio  padre mi portò a casa il vinile di “El Diablo” dei Litfiba dicendomi “Te lo regala Maurizio e  ha detto che ti farà passare la febbre”! Non so dire ora se abbia fatto effetto, ma sicuramente è un album al quale sono legato.

La tua definizione di musica.
E’ una domanda impegnativa questa…per me la Musica è tante cose…cerco di essere  sintetico perché ci sarebbe da parlarne per ore…in primis è un linguaggio, una forma  espressiva e rappresenta un modo alternativo di comunicare (con le parole o con i suoni).
Ma più passa il tempo, più credo sia anche un’attitudine, un esercizio che una persona  sceglie di fare o non fare perché scegliere la musica significa mettersi in contatto con  alcune parti di te stesso e non è detto che tutte le persone vogliano farlo, anzi, molto  spesso non capita che lo facciano.

Quali sono i cantanti che hanno maggiormente influenzato il tuo percorso artistico?
Sicuramente i cantautori italiani; sono cresciuto ascoltando Fabrizio De André, Lucio Dalla, gli Stadio, Roberto Vecchioni, ma quelli che più ritrovo nel mio modo di scrivere e fare musica sono Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Mario Venuti, Fabio Concato…o perlomeno, io sento che mi trasmettono tanto.
Per il resto amo tutta la musica…dal jazz al metal (per cercare di creare uno spettro bello ampio), quindi posso dire di essere influenzato un pò da tutto.

Con chi ti piacerebbe collaborare o duettare?
Sicuramente con Niccolò Fabi perché mi arriva sotto pelle, per le parole che scrive, ma anche per il suo modo di sperimentare coi suoni che è molto affascinante.
Mi piacerebbe anche scrivere qualcosa con L’Aura che è da un pò che non si sente (qualche anno fa partecipai ad una masterclass di songrwriting con lei e mi incitò tantissimo a liberare la mia creatività).
All’estero invece mi piacerebbe provare a chiudermi un giorno intero in studio con Jacob Collier e vedere cosa farebbe con un mio brano…lui respira musica!

Parliamo del tuo ultimo singolo: come è nata l’idea per questo brano?
Datemi Un Funky è nato sul lungo lago di Arona, in occasione di una giornata primaverile in cui avevo una voglia matta di fare una passeggiata.
Mi ricordo che feci diversi tentativi per coinvolgere alcuni amici, ma tutti erano presi da altro; fu così che presi la chitarra, il mio blocco note con penna e decisi di andare al lago per i fatti miei.
Mentre suonavo davanti alle piccole onde che si infrangevano contro un molo, ho iniziato a fischiettare un tema e da lì ho lasciato uscire tutti i pensieri che avevo in quel momento.
Parole e accordi annotati, brevi registrazioni con il telefono e dopo circa un anno, dopo aver fatto ascoltare il tutto a mio fratello (arrangiatore e produttore), iniziammo il percorso di registrazione.

Qualche novità che vuoi condividere, in anteprima, con i nostri lettori?
Assolutamente sì! La mia musica non si ferma con Datemi Un Funky, ma tra settembre e  ottobre, potrete ascoltare il mio primo album dal titolo “Il Signor Nessuno” che  comprenderà 12 tracce e sarà una sorta di concept sul tema dell’identità, su ciò che  definisce ognuno di noi, partendo da un punto di vista personale, ma che allo stesso  tempo può diventare un punto di vista condiviso e comune a più persone.


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