Eh bello mio…Una serie di fantastici eventi. È cresciuta sempre più fino a quando ho imbracciato la mia chitarra, li è esplosa la mia passione. Come sono esplose le mie emozioni.
Ero piccolo e papà aveva una cameretta per i suoi hobby, lì c’era uno stereo a torre e mio padre era lì chinato a smanettare (Forse l’aveva appena comprato). E poi ricordo la chiamata della vicina che era tardi. Non sono sicuro, è il ricordo più lontano che ho, è molto sfocato e lontano. Tuttavia, poi ricordo che a forza di smanettarlo anche io ruppi 1 o 2 tasti, ero iperattivo impulsivo e facevo fatica a dormire. Ricordo il dolore di mio padre quando lo ruppi signori miei, ma fui subito perdonato e da allora divenne anche mio, tranne il vinile, quello non lo potevo toccare.
Un rituale. Nasce come rituale in origine. Per me è un rituale scaccia negatività per la precisione. Poi diventa anche intrattenimento ma è giusto che ci sia musica per intrattenimento perché se ci pensate ha lo stesso ruolo.
Tanti, e quello che mi ha colpito di più che sono tutti artisti che in un modo o nell’altro sono stati vittime, proprio come me. E inconsciamente capisco che condividiamo gli stessi dolori ed a quel punto divento un loro fan, inconsciamente.
Con chi ti piacerebbe collaborare o duettare?
Dunque, la mia lista è molto particolare nel senso che ho intenzione di collaborare con qualche batterista acustico o artisti che usano i synth oppure qualche chitarrista elettrico funky, non cerco artisti troppo tecnici, l’importante è che siano ottimi arrangiatori.
Parliamo del tuo ultimo singolo “Complicated”: come è nata l’idea per questo brano?
Io mi lascio semplicemente trasportare, secondo dopo secondo, strumento dopo strumento e lo faccio con una naturalezza estrema anche quando sono arrabbiato, come è successo in complicated. Ho avuto un periodo davvero difficile e intenso, nel senso che ho da poco scoperto che da piccolo avevo dei certificati che sono stati nascosti, sono stati dimenticati, il tutto contornato da una famiglia dove regnano le relazioni tossiche che a quanto pare hanno trascinato tutto il paese dalla parte sbagliata dalla ragione. Quindi adesso sono passato da malato immaginario a uscire da un bel po' di casini legati “all’immaginazione”.
Non ancora, spero vada tutto bene. Ciao a presto