Vocal Blue Trains: “Gospel meets electronic”. L'intervista

“Cry me a river” è il nuovo singolo dei Vocal Blue Trains, già disponibile in radio e su tutte le piattaforme di streaming, così come il video caratterizzato da atmosfere minimale e musica corale che si intrecciano ed  è subito evidente il connotato insolito della qualità di produzione; un coro gospel che suona come un gruppo indie elettronico. In un ambiente dai tratti industrial con dei rimandi ad una geometria elegante e ad uno stile basic si ha un compatto stile d'insieme ma anche dell'individualità del brano.

Conosciamo il gruppo vocale polifonico di 30 cantanti e musicisti, fondato e diretto da Alessandro Gerini.

Ciao, benvenuti. Prima di tutto, cos’è per voi la musica?
La maggior parte di noi ha fatto della musica il proprio lavoro ma naturalmente la musica nasce e rimane una grande passione. 

Come è nato il nuovo singolo?
CRY ME A RIVER è stato l'ultimo singolo ad essere inserito nell'album, una sorta di coronazione di un percorso, musicale e umano. L'arrangiamento è stato scritto per 7 voci ma poi è stato in parte digitalizzato grazie al cut up. 

Quale messaggio volete trasmettere con questo brano?
Cercavamo un risultato che rendesse l'idea di chi siamo, ossia un progetto da una parte molto legato alla tradizione corale polifonica ma dall'altra anche molto curioso di sperimentare e mescolare questo mondo con le sonorità rock ed elettroniche. 

A chi dedicate questo singolo?
A noi stessi ( ride ndr). Il disco appena uscito, singolo compreso, ha richiesto un anno di lavorazione per cui non potremmo andarne più fieri. 

Grazie mille per la vostra disponibilità, volete aggiungere qualcosa per chiudere questa intervista?
Siamo semplicemente molto felici del momento che il nostro progetto sta vivendo, per citare Christopher McCandless "happiness is only real only when shared"