Francesco Mircoli: con “Banana” la satira incontra il groove



Francesco Mircoli torna con “Banana”, un singolo ironico e tagliente che mescola funk, rock’n’roll e sarcasmo per raccontare un’umanità al limite tra paranoia e paradiso, tra voglia di leggerezza e inquietudine lucida. Il brano, costruito con una ritmica incalzante e un testo che gioca con le contraddizioni del presente, è l’ennesima dimostrazione della capacità di Mircoli di unire riflessione e ritmo, denuncia sociale e ballo sfrenato. Lo abbiamo intervistato per scoprire cosa si nasconde dietro questo cocktail musicale esplosivo.

Ti definisci quasi un bartender sonoro. Che ingredienti ci sono in “Banana”?
Il felice incastro ritmico che ricerco nella costruzione dei brani viene da un'idea molto funk di partenza, genere nato per il ballo. Il riff di chitarra viene dal mondo rock'n roll. Nella stesura dei testi ricerco il significato del progetto generale che ho in testa e metricamente le parole nella metrica devono suonare. Quindi la difficoltà è farle suonare mantenendo il concetto che voglio esprimere!

L'idea della canzone nasce da un periodo di oscillazione tra para-diso e para-noia. Come hai trasformato il disagio in ritmo?
Avevo questi tre accordi e stavo facendo una ritmica molto vispa, dritta, punk insomma.
Un la5- do5 -re5. A un certo punto sento che con un corridoio di Mi si apre il pezzo e mi porta ad uno stop. A quel punto l'idea di Banana è venuta quasi da sé. Era l'epilogo giusto visto che con questa storia del riarmo e dei folli del mondo stiamo andando alla frutta davvero e sono preoccupato!

Pensi che la musica debba sempre raccontare una verità, anche se scomoda?
Ognuno fa quello che reputa giusto per sé. Personalmente di fare brani lontani dalla realtà o che raccontano l'amore di maniera non riuscirei, mi annoierei da morire.
La verità io non ce l'ho però almeno dichiarare di avere dei dubbi su alcune questioni è di per sé interessante quanto meno per aprire una riflessione.

Qual è il retrogusto che vuoi lasciare con questo brano?
Credo di aver fatto un testo quantomeno molto simpatico ed originale che lascia intendere che l'essere umano ha intelligenza ma anche molta demenza, arroganza e presunzione.
L'altra sera in concerto abbiamo suonato “Banana” per 3 volte e devo dire che il test è superato: piace molto dal vivo ed si muovono i piedi! Avanti tutta, era quello che volevo!

Se “Banana” fosse un drink, come lo descriveresti?
Sicuramente non sarebbe un superalcolico direi piuttosto  un Franciacorta per rimanere in Italia.
Qualcosa di frizzante, un prosecco trevigiano, anche un rosè o un pignoletto fresco.
Sono amante del Sangiovese ma adesso è estate ed è troppo caldo.
Intanto volevo ringraziarvi per questa intervista! Banana sta andando molto bene e dopo questa domanda vinaia vado a brindare al brano! Salute!
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