Luca Di Stefano ci svela il suo nuovo singolo “How Stupid I am” - Intervista


Luca Di Stefano affronta con profonda introspezione il tema della delusione nelle relazioni sociali nel suo singolo "How Stupid I Am". La canzone si distingue per la sua capacità di esplorare dinamiche interpersonali complesse, mettendo in luce l'incapacità di riconoscere i veri limiti dell'amicizia.

Il testo, senza fare riferimento a un ex partner romantico, si concentra piuttosto sul dolore causato dagli amici. Questi, anziché supportare il protagonista in un momento di vulnerabilità, preferiscono schierarsi superficialmente con l'ex, ignorando il suo malessere. Il bridge utilizza l'ironia con maestria, criticando coloro che si dipingono come vittime manipolando la verità e influenzando il giudizio degli altri.

Il ritornello, amaro e auto-riflessivo, vede il protagonista ammettere la propria "stupidità" nel dare troppa importanza a persone che non ricambiano la sua lealtà. Questa presa di coscienza raggiunge il culmine nella terza strofa, dove emerge il riconoscimento di aver concesso troppo potere alle opinioni esterne, trovandosi così smarrito.

Il messaggio centrale di "How Stupid I Am" invita l'ascoltatore a riflettere sul valore dell'amicizia genuina e sull'importanza di stabilire confini emotivi per proteggersi da relazioni superficiali. Con toni ironici e malinconici, Luca Di Stefano trasforma una delusione personale in un momento di crescita individuale, offrendo una canzone che non solo incanta musicalmente ma anche stimola il pensiero critico sui legami umani.

Questo brano si distingue per la sua capacità di trasformare esperienze personali dolorose in arte significativa, confermando Luca Di Stefano come un talento sensibile e profondamente riflessivo nel panorama musicale contemporaneo.

"How Stupid I Am" è il singolo che anticipa il tuo album. Qual è il messaggio principale della canzone?
Il messaggio principale del brano è il non dare troppo peso alle parole o alle azioni delle altre persone, soprattutto se le reputi tue amiche. 

Il brano è nato da un'esperienza personale?
Si, l’estate scorsa sono stato deluso da alcuni atteggiamenti di persone che ho reputato come parte della mia famiglia. Queste persone, per apparire belli agli occhi di tutti, non fan altro che fare cio che gli conviene senza curarsi delle conseguenze delle azioni. Ed è ciò che mi è successo.

 Anche il videoclip affronta il tema dell'isolamento. Puoi raccontarci qualcosa?
Tutto nasce da una mia idea di voler rappresentare la mia mente anche attraverso il video. Grazie a Samir Kharat, regista del video, siamo riusciti in questo intento. 

L'ironia è un elemento importante del brano. Come riesci a bilanciare toni leggeri e profondità emotiva nella tua musica?
Nel brano l’ironia viene rappresenta all’interno del ritornello, dove con la frase che riprende il titolo del brano, ironizzo sul fatto che magari sono stupido, un po’ come le persone mi vorrebbero. Ma che in realtà non sanno che tutto ciò che accade, io lo so. 

Come hai sviluppato il riff di chitarra che ha dato origine al pezzo?
Da un mio desiderio di voler variare il mio modo di scrivere. Questa estate, dando voce a questo mio desiderio, ho iniziato a creare questo giro di accordi, dove però non riuscivo a trovar melodie né tanto meno parole. Solo dopo quello che ho raccontato prima, sono riuscito a dare un testo a questo giro di accordi. Ascolto vari generi di musica, facendomi influenzare. Questo fa sì che ogni mio brano sia “diverso” dall’altro e mai ripetitivo. 

C'è un messaggio che vorresti lasciare ai tuoi fan?
Siate voi stessi, non siate ciò che le persone vogliono. Vivete i vostri sogni e perseguite quella strada, perché un giorno le vostre risposte arriveranno.

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