Monica Lazazzara torna con "Domani vinco io", un brano che racconta il desiderio di rompere le proprie catene e vivere appieno, senza paura di essere giudicata. La sua passione per la musica, nata sin dall'infanzia, l’ha portata a una carriera artistica costruita su influenze italiane come Venditti e Giorgia, fino a quelle internazionali come JP Cooper. Monica rivela a Spettakolare l'importanza della musica nella sua vita, definendola la sua vera voce.
Con grinta e autenticità, la giovane artista si prepara a nuovi progetti e sogna un futuro duetto con Marco Mengoni.
Ci spieghi un po’ com’è nata la tua passione per la musica?
Non so dire di preciso quando è nata la mia passione per la musica, penso dalla nascita, i miei genitori mi hanno raccontato che da piccola (non avevo neanche un anno),non mi addormentavo se non mettevano la musica di Laura Pausini o di Adriano Celentano, crescendo mi divertivo ad imitare i cantanti famosi nel salotto di casa e nel periodo delle elementari ho chiesto di entrare nel coro della chiesa del mio paese. Ho iniziato a studiare canto all’età di 13 anni, perché decisi di iscrivermi al liceo musicale. Ora sono laureata in conservatorio in canto pop/rock, quindi si, penso che la musica faccia parte di me da sempre.
Qual è il tuo primo ricordo legato alla musica?
Come dicevo prima, ho sempre cantato spontaneamente, ma ricordo benissimo il Momento in cui ho capito di esserne capace e di voler fare questo nella vita. È successo Durante uno dei tanti karaoke nel salotto di casa mia con mia sorella, quel giorno Decidemmo di registrarci con il cellulare e riascoltando l’audio, mi resi conto che mi
Piaceva quello che avevo fatto.
La tua definizione di musica.
Per me la musica è la mia principale forma di espressione, riesco a comunicare di più Cantando che parlando. La musica è ovunque, senza di essa sarebbe come vivere in Bianco e nero.
Quali sono i cantanti che hanno maggiormente influenzato il tuo percorso artistico?
Grazie ai miei genitori, da piccola ascoltavo molta musica italiana, come quella di Antonello Venditti, Adriano Celentano, Fausto Leali e molti altri. Crescendo mi sono
appassionata a Giorgia, Elisa, Tiziano Ferro e Marco Mengoni. Ma ora sono molto più vicina alla musica straniera, mi piace molto ascoltare JP Cooper o Jacob Collier e amo qualsiasi cosa sia corale.
Con chi ti piacerebbe collaborare o duettare?
Senza pensarci due volte, direi Marco Mengoni.
Parliamo del tuo ultimo singolo: come è nata l’idea per questo brano?
Questa canzone nasce dal desiderio di volermi liberare da alcuni limiti che mi auto impongo, non riesco mai a lasciarmi andare del tutto e quindi in molte situazioni non riesco a divertirmi come dovrei.
La paura di sbagliare e di essere giudicata è cresciuta talmente tanto da essere diventata più grande di me, ma ora con questa canzone, voglio dire basta, voglio vivere ogni tipo di esperienza in prima persona, in quanto, come dice la canzone stessa, non esiste un’altra donna che piange, che ride e che vive al posto mio.
Qualche novità che vuoi condividere, in anteprima, con i nostri lettori?
Per il momento vorrei concentrarmi sulla scrittura di nuove canzoni e magari partecipare a qualche concorso.