Intervista a Daniele Faraotti: dietro le quinte di "Calano i colli"


"Calano i colli" il nuovo singolo di Daniele Faraotti, trae ispirazione dalla risposta di Wells a Peter Biskind riguardo al collo che si rilassa con l'età, e si distingue per la sua profonda riflessione sulla società contemporanea. In questa intervista esclusiva, il cantautore ci svela il dietro le quinte di questa canzone dalle molteplici sfaccettature.
 
Ci spieghi com’è nata la tua passione per la musica?
Mia madre racconta di notti in bianco. Negli interstizi tra la fine del disco e la ripartenza della musica piangevo . La notte come il giorno volevo ascoltare musica, sempre, in continuazione. I miei parenti (nonni, zii, vicini di casa ), oltre a coccolarmi erano tutti arruolati nell’operazione metti il  disco sul piatto.
 
Qual è la tua personale definizione di musica e cosa rappresenta per te?
La musica non è un linguaggio, la musica è la musica. La si comprende con l’emozione, un modo del tutto soggettivo per comprenderla, per me il più efficace. Diciamo che la musica è la  risorsa che mi consente di svincolarmi dalle coercizioni e dagli impegni.
 
Chi sono gli artisti che hanno avuto il maggiore impatto sulla tua carriera musicale? Quali sono gli elementi delle loro opere che ti hanno influenzato di più?
La carriera è sempre in difetto. Sempre frustrata, sempre frustrante…è un pò una perdita di tempo. Un buon ufficio stampa. Ecco, che ci pensi lui alla carriera. Ma forse più che dell’impatto sulla mia carriera forse volevi chiedermi quali artisti  hanno maggiormente influenzato le  musiche che vado scrivendo. Sono troppi, ma non ne ho coscienza, anche se talvolta un ritornello ossia una strofa potrebbe ricordare questo o quello. Gli elementi che mi hanno influenzato di più ? Il basso, la batteria e la chitarra, la voce, i cori, l’orchestra, le canzoni, le sperimentazioni, la musica sorprendente.
 
Se potessi scegliere un artista con cui collaborare o duettare, chi sarebbe e perché?
Mi piacerebbe formare un power trio con Ringo e Paul.
 
Parlando del tuo ultimo singolo “Calano i colli”, ci puoi raccontare come è nata l'idea per questo brano? 
Il  collo di Orson Welles,  così come quello di  E. Taylor cala.  La forza di gravità fa il suo lavoro. La società troverà sicuramente una soluzione al problema anche se la soluzione  non sarà fornita gratuitamente.  Il fisioterapista ti sistemerà il collo riportandolo ai vecchi  fasti, nel mentre però,  potresti anche ricordare che in fondo, la società, il collo te lo sta tirando da sempre. 
 
Qualche novità  vuoi condividere, in anteprima, con i nostri lettori?
A breve esce un’altro singolo. Si intitola Grazia ed è una canzone dedicata a mia zia Grazia appunto. Ci ha lasciato nel 2020.  E’stata scritta in suo ricordo. Poi  vorrei fare uscire il nuovo album, ma con le date non mi sbilancio, porta male.

Tags

#buttons=(Accetta!) #days=(20)

Questo sito utilizza i cookie di google per migliorare la tua esperienza di navigazione, rilevare e contrastare eventuali abusi ... " Per saperne di più
Accept !