Rogue Charlie: intervista per il nuovo EP “Se Tutto Finisse Qui”


Rogue Charlie è un progetto indie/alternative rock attivo dal 2018, nato da cinque ragazzi che vengono da piccoli comuni della provincia di Vicenza, con la forte voglia di farsi sentire. Numerose
influenze: dall’alternative rock, al pop rock, fino all’emo o all’indie rock. Numerosi anche i gruppi che li hanno ispirati, Nothing But Thieves, Red Hot Chilli Peppers, Royal Blood, Delta Sleep, Gomma e molti altri. Dai primi live nei locali della zona, ai concorsi, fino ai festival musicali, i Rogue Charlie hanno uno storico di quasi un centinaio di concerti, numero che puntano a moltiplicare negli anni a venire. Dopo l’uscita del primo EP autoprodotto nel 2020 e di due singoli negli anni successivi (in collaborazione con musicisti che lavorano per grandi personaggi della musica come Elisa), la band annuncia l’uscita un altro grande progetto musicale indipendente.

Anticipato dai singoli “Falena” e “La tempesta”, “Se Tutto Finisse Qui” è il nuovo EP dei Rogue Charlie, disponibile sulle piattaforme digitali da venerdì 26 gennaio 2024.
 
Come descrivereste il vostro viaggio musicale finora? Quali sono stati i momenti più significativi che hanno plasmato la vostra identità come band?
Non esistono momenti ben precisi che hanno influenzato il nostro stile, diciamo che si è formato con il tempo, grazie alla combinazione di varie influenze ascoltate da ogni membro della band.

Ci sono artisti o generi che hanno avuto un impatto particolare sulla creazione di "Se Tutto Finisse Qui"? Come avete integrato queste influenze nel vostro lavoro senza perdere la vostra originalità?
In tutti i nostri pezzi ci piace mescolare insieme generi e sonorità diverse, come è possibile notare dalle uscite precedenti all’EP, in particolare in “Se Tutto Finisse Qui” ci siamo ispirati per lo più a sonorità della scena rock indipendente, ispirandoci a gruppi come Nothing But Thieves ed Artic Monkeys. A questo genere si somma la potenza e l’energia che caratterizzano il panorama emo-punk italiano, in particolare i Gazebo Penguins.

L'EP esplora tematiche profonde e personali. Qual è l'importanza per voi di condividere queste storie con il vostro pubblico?
Noi crediamo fermamente che la musica sia un potente strumento per mandare un messaggio, con questo EP vogliamo analizzare quei problemi che affliggono i nostri coetanei. Crediamo che dando voce a questi temi le persone si possano sentire confortate dal pensiero di non essere soli.

Guardando al di là di "Se Tutto Finisse Qui", quali sono gli obiettivi a lungo termine per la vostra band? C'è un sogno nel cassetto o un progetto che vorreste realizzare nel futuro?
Al momento ci stiamo mobilitando in modo da ampliare l’ascolto della nostra musica, cercando di raggiungere un pubblico sempre più ampio. In futuro ci vediamo come una band in grado di smuovere le acque e portare una ventata d’aria fresca alla scena musicale italiana; siamo consci che sia un obbiettivo molto ambizioso e che sarà necessario rimboccarci le maniche per arrivare a ciò, ma siamo pronti e determinati a realizzare questo nostro sogno.

Infine, se poteste descrivere l'EP "Se Tutto Finisse Qui" in tre parole, quali sarebbero? C'è un messaggio o un'emozione specifica che sperate che il pubblico percepisca attraverso queste tre parole?
“NON SEI SOLO” come anticipato nella domanda precedente l’EP consiste in cinque brani in cui si analizzano varie sensazioni/demoni che affliggono la nostra società e quello che vogliamo dire nel complesso è che non si è soli nell’affrontarle. Dalla solitudine all’ansia, quest’ultima ben descritta dal brano “La Tempesta”, nei testi si affrontano le emozioni che insorgono in tali momenti, il tutto viene arricchito da melodie e portamento che hanno lo scopo di ricalcare lo stato d’animo descritto.
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