"Ross Roys, la dj producer toscana che da tempo propone sonorità elettroniche che fanno ballare il mondo, ha presentato il suo nuovo singolo “After Time”. Il brano è uscito sulla sua etichetta discografica Ross Roys Records. Il titolo del singolo, “After Time”, ovvero “Tempo dopo” in italiano, rappresenta un momento di riflessione per l’artista che ha voluto dedicare del tempo per affinare il suo sound e renderlo più in sintonia con la sua evoluzione artistica. “Ho sempre cercato di comunicare attraverso le mie produzioni frammenti del mio mondo interiore e penso anche questa volta di esserci riuscita”, ha raccontato Ross Roys.
Per Ross Roys le nuove tecnologie hanno spesso sostituito il rapporto umano diretto ma gli stimoli che scaturiscono dal collaborare gomito a gomito sono insostituibili. Inoltre, il livello di complessità musicale dei brani di successo è sempre più elementare. Brani più complessi come “Flying Higher” e “Flowers will Save Us”, nati da sensazioni scaturite dal profondo, forse non hanno avuto poi un grande riscontro perché non troppo immediati. Per contro, brani come “Sunrise”, ispirato dall’alba di una giornata che si prometteva tranquilla, sono andati molto meglio.
Per capire quanto un brano funziona, ovvero è pronto ad essere pubblicato, Ross Roys usa un metodo decisamente originale e semplice: se ascoltandolo non si riesce a star fermi, è pronto.
Come si presenta il mercato musicale oggi?
"È pur sempre un mercato e alla fine è la domanda a comandare. Si tende sempre più a omologare e appiattire tutto… per questo cerco di mantenere la mia identità musicale, che evolve seguendo la mia evoluzione personale piuttosto che l’evoluzione del mercato. C’è omologazione e c’è appiattimento, collegati a quello che dicevamo prima: sono più apprezzati brani corti e semplici, spesso piacciono gli artisti “stravaganti”, che poi alla fine però producono brani tutti uguali.”
"È pur sempre un mercato e alla fine è la domanda a comandare. Si tende sempre più a omologare e appiattire tutto… per questo cerco di mantenere la mia identità musicale, che evolve seguendo la mia evoluzione personale piuttosto che l’evoluzione del mercato. C’è omologazione e c’è appiattimento, collegati a quello che dicevamo prima: sono più apprezzati brani corti e semplici, spesso piacciono gli artisti “stravaganti”, che poi alla fine però producono brani tutti uguali.”
Ci sono dischi che hanno segnato il tuo percorso artistico?
“Mi viene subito in mente 'Rave' di Sam Paganini che mi ha fatto scattare la voglia di cercare altre sonorità. Fatima Hajji con 'Mother Earth' mi ha dato lo stimolo ad aumentare i 'giri' ma la mia più recente scoperta è stata Indira Paganotto con la sua solarità nella dark night (sicuramente le sue origini canarie contribuiscono notevolmente a questa sua solarità). Il suo EP 'Lions of God' è un mix perfetto, a mio parere, tra ritmo incalzante e melodia.”
“Mi viene subito in mente 'Rave' di Sam Paganini che mi ha fatto scattare la voglia di cercare altre sonorità. Fatima Hajji con 'Mother Earth' mi ha dato lo stimolo ad aumentare i 'giri' ma la mia più recente scoperta è stata Indira Paganotto con la sua solarità nella dark night (sicuramente le sue origini canarie contribuiscono notevolmente a questa sua solarità). Il suo EP 'Lions of God' è un mix perfetto, a mio parere, tra ritmo incalzante e melodia.”
Che consigli daresti a chi sta intraprendendo una professione artistica?
"Ritengo di aver più bisogno di riceverne che di darne, di suggerimenti. Sento di dover trasmettere un mio messaggio personale a chi sta intraprendendo ora una professione artistica. Un artista non deve mai dimenticarsi di essere tale e quindi originale".
"Ritengo di aver più bisogno di riceverne che di darne, di suggerimenti. Sento di dover trasmettere un mio messaggio personale a chi sta intraprendendo ora una professione artistica. Un artista non deve mai dimenticarsi di essere tale e quindi originale".