Ogni brano dell’Ep prova ad esprimere il peso di alcune sensazioni e a descrivere momenti particolari di una relazione con gli altri e con sé stessi. Dalle ferite lasciate da una storia finita, alla voglia di rialzarsi, dal toccare con grazia il fondo fino a risalire abbandonandosi alla leggerezza dei momenti. L'artista, con la sua scrittura personale e prevalentemente introspettiva, trasmette la “misura” di ogni sentimento che prova e che ha provato trasmettendo incertezza, paura e riflessione.
II mood sonoro, curato da Feeda insieme al produttore UanmNess, si alterna agli stati d’animo brano dopo brano, dall’acustico alla dance, lasciando trasparire tutta la complessità che caratterizza ogni momento. La misura delle cose è un prodotto che passa dall'indie\pop e si mescola alle sonorità urban con sfumature dance/trap. Brano più caratteristico in tal senso, se si pensa alle sonorità dance/trap, è sicuramente Virga che, per la regia di Luigi Cartolano, viene accompagnato sotto forma di video insieme all'Ep.
Feeda in merito al pezzo commenta: “La canzone parla delle sensazioni scaturite da una mia relazione finita male e della successiva reazione che ho avuto a tutto ciò. Qui c'è la mia reazione al dolore per questa storia finita, nonostante abbia influito su ciò che ero e ciò che sono, lasciandomi in un clima di inquietudine e insicurezza generale per molto tempo. Come nel fenomeno della virga, le gocce di pioggia evaporano prima di toccare il suolo, così in questo brano la relazione inizia ma "evapora" prima del tempo che si immaginava. Una contrapposizione fondamentale che c'è nella canzone è sulle stelle che cadono: nell'immaginario comune, quando una stella cade si esprime un desiderio, nel mio caso le stelle che cadono rappresentano la fine di un incubo.”
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