Vanessa Marini nasce a Livorno il 18 agosto 1969. Ha frequentato l’I.T.C. Calamandrei di Livorno.
Lavora in Banca Monte dei Paschi di Siena dal 1992 e attualmente vive a Rosignano Solvay con la sua famiglia. L’autrice esordisce nel 2016 con il primo dei libri che compongono la sua collana intitolata “LE DONNE SONO FARFALLE, NON FORMICHE”, dedicata al mondo delle donne e alla violenza di genere. La collana ha ricevuto il “Premio per la legalità”, a Giuliano Edizione 2017.
Sono stati pubblicati LA LAMA INVISIBILE, LA RAGAZZA CHE DIPINGEVA SUI MURI, IO MI SALVO DA SOLA, MURI DI CRISTALLO, SWICH-OFF, VITTIMA COLLATERALE, SPIAGGE BIANCHE.
Sono stati pubblicati LA LAMA INVISIBILE, LA RAGAZZA CHE DIPINGEVA SUI MURI, IO MI SALVO DA SOLA, MURI DI CRISTALLO, SWICH-OFF, VITTIMA COLLATERALE, SPIAGGE BIANCHE.
Abbiamo intervistato Vanessa Marini per saperne di più sul nuovo romanzo “Le Ultime Ore”.
Vuoi descriverci Vanessa Marini come donna e come scrittrice?
Sono una donna come tante, una madre, una moglie, una lavoratrice, una donna curiosa che ama viaggiare e sperimentare nuove esperienze. Una donna di 50anni che ha passato momenti anche difficili ma che ha ancora tanta voglia di fare e di vivere. Come scrittrice voglio impegnarmi e essere utile alle altre donne. Ho una passione viscerale per la cronaca e ne traggo ispirazione per comporre trame che siano verosimili e credibili, che aiutino i lettori e le lettrici a immedesimarsi.
Vuoi descriverci Vanessa Marini come donna e come scrittrice?
Sono una donna come tante, una madre, una moglie, una lavoratrice, una donna curiosa che ama viaggiare e sperimentare nuove esperienze. Una donna di 50anni che ha passato momenti anche difficili ma che ha ancora tanta voglia di fare e di vivere. Come scrittrice voglio impegnarmi e essere utile alle altre donne. Ho una passione viscerale per la cronaca e ne traggo ispirazione per comporre trame che siano verosimili e credibili, che aiutino i lettori e le lettrici a immedesimarsi.
“Le Ultime Ore” è il tuo nuovo romanzo, edito da CTL Editore. Com’è nato questo titolo così particolare?
Il titolo è frutto di un parallelo temporale che unisce gli eventi cardine del romanzo… le ultime ore di vita dei protagonisti, le ultime ore di vita di una comunità.
Il titolo è frutto di un parallelo temporale che unisce gli eventi cardine del romanzo… le ultime ore di vita dei protagonisti, le ultime ore di vita di una comunità.
Ci racconti il percorso emotivo e di ricerca che ti ha portato alla stesura del romanzo?
Parto sempre dal messaggio che voglio dare, poi costruisco intorno la trama e i personaggi. Diciamo che inizio dal fine per costruire il mezzo più appropriato per raggiungerlo. Spesso mi capita di cambiare il percorso nel divenire, stimolata da nuovi argomenti di attualità che mi colpiscono durante la gestazione del romanzo e che approfondisco sotto diversi punti di vista (psicologico, sociale, legale). Nella mia mente creativa lavoro più con le immagini che con le parole, come se stessi scrivendo la sceneggiatura di un film, e poi le parole vengono fuori da sole. La carica emotiva, che sia drammatica, romantica o erotica, delle parole sgorga in modo da trascinare il lettore nelle pagine del libro, proprio dentro, così che possa vivere le emozioni dei protagonisti.
Parto sempre dal messaggio che voglio dare, poi costruisco intorno la trama e i personaggi. Diciamo che inizio dal fine per costruire il mezzo più appropriato per raggiungerlo. Spesso mi capita di cambiare il percorso nel divenire, stimolata da nuovi argomenti di attualità che mi colpiscono durante la gestazione del romanzo e che approfondisco sotto diversi punti di vista (psicologico, sociale, legale). Nella mia mente creativa lavoro più con le immagini che con le parole, come se stessi scrivendo la sceneggiatura di un film, e poi le parole vengono fuori da sole. La carica emotiva, che sia drammatica, romantica o erotica, delle parole sgorga in modo da trascinare il lettore nelle pagine del libro, proprio dentro, così che possa vivere le emozioni dei protagonisti.
Quale è stato il momento più complesso durante la fase di scrittura del libro?
Trovare l’equilibrio tra le esigenze della dinamica narrativa e il mio scopo divulgativo. Tendo a cedere alla completezza dell’informazione che rischia però di appesantire il romanzo. È un lungo lavoro che mi prende più tempo e più fatica rispetto alla prima stesura. Spesso devo rinunciare a fornire troppi strumenti di riflessione in favore della scorrevolezza del testo. Ogni volta la vivo come un’amputazione quasi dolorosa.
Quale messaggio vuoi trasmettere a coloro che leggeranno “Le Ultime Ore”?
Vorrei far capire ai lettori che coloro che agiscono violenza contro le donne non sono casi eccezionali e isolati, mostri lontani da noi. Purtroppo la violenza di genere in tutte le sue forme ha radici profonde nella cultura patriarcale che appartiene alla nostra società. Se non analizziamo la questione in modo sistemico non cambieremo mai il modo di pensare, di vedere le donne, di comportarsi a partire dal linguaggio e dai comportamenti quotidiani di tutti noi. Infatti la violenza di genere è un iceberg, la parte più grande del quale resta sommersa e invisibile mentre solo la parte da codice penale emerge e viene condannata più o meno apertamente. Ma la parte nascosta è il terreno ideale che permette il verificarsi dei componenti più gravi e drammatici.
Trovare l’equilibrio tra le esigenze della dinamica narrativa e il mio scopo divulgativo. Tendo a cedere alla completezza dell’informazione che rischia però di appesantire il romanzo. È un lungo lavoro che mi prende più tempo e più fatica rispetto alla prima stesura. Spesso devo rinunciare a fornire troppi strumenti di riflessione in favore della scorrevolezza del testo. Ogni volta la vivo come un’amputazione quasi dolorosa.
Quale messaggio vuoi trasmettere a coloro che leggeranno “Le Ultime Ore”?
Vorrei far capire ai lettori che coloro che agiscono violenza contro le donne non sono casi eccezionali e isolati, mostri lontani da noi. Purtroppo la violenza di genere in tutte le sue forme ha radici profonde nella cultura patriarcale che appartiene alla nostra società. Se non analizziamo la questione in modo sistemico non cambieremo mai il modo di pensare, di vedere le donne, di comportarsi a partire dal linguaggio e dai comportamenti quotidiani di tutti noi. Infatti la violenza di genere è un iceberg, la parte più grande del quale resta sommersa e invisibile mentre solo la parte da codice penale emerge e viene condannata più o meno apertamente. Ma la parte nascosta è il terreno ideale che permette il verificarsi dei componenti più gravi e drammatici.
Prossimi impegni?
Presentare il mio libro e il mio progetto editoriale in molti contesti, comprese le scuole, inoltre ho un testo già pronto che riguarda la violenza istituzionale contro le madri che spero di pubblicare l’anno prossimo.
E poi continuare a scrivere.
Presentare il mio libro e il mio progetto editoriale in molti contesti, comprese le scuole, inoltre ho un testo già pronto che riguarda la violenza istituzionale contro le madri che spero di pubblicare l’anno prossimo.
E poi continuare a scrivere.